Asportare il cancro vaticano

Asportare il cancro vaticano

Abolire il concordato

Il 18 febbraio del 1984 il presidente del consiglio Bettino Craxi ed il cardinale segretario di stato vaticano Agostino Casaroli, siglavano il nuovo concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica, aggiornando i Patti lateranensi dell’11 febbraio 1929 voluti da Benito Mussolini e Pio XI, in seguito ai quali lo Stato italiano versò, a titolo di risarcimento al Vaticano, una somma pari a 712 miliardi di euro attuali. Lo IOR, la famigerata banca vaticana, nasce grazie a quel fondo.
Il Vaticano ottenne anche la costruzione e l’erogazione di importanti servizi (stazione ferroviaria, poste, radio, fornitura di acqua, ecc.), tutti a carico dei contribuenti italiani; lo stato italiano si fece carico di versare lo stipendio ai preti, e vennero individuati i beni immobili di proprietà della chiesa, cui verrà applicato lo status di extraterritorialità, con esenzione di tasse e tributi.
Il rinnovo di quei patti nel 1984, confermava tutti i privilegi già concessi alla chiesa; si limitava a dichiarare la religione cattolica non più religione di stato, ma concedeva al cattolicesimo una serie infinita di nuovi privilegi: la parità tra scuole cattoliche e scuole pubbliche; l’insegnamento della religione cattolica in ogni ordine di istruzione, esclusa l’università, (a carico delle casse pubbliche, benché materia “facoltativa”); il finanziamento di cappellani e assistenti spirituali in carceri, forze armate, università, ospedali, ecc., consentendole così di accentuare le sue ingerenze sulla società italiana.
Ma il più noto di questi privilegi è la concessione dell’8 per mille (del gettito fiscale IRPEF), che permette alla chiesa cattolica di incassare circa un miliardo di euro l’anno alle spalle dei cittadini, siano essi credenti, non credenti o di altre religioni. Il meccanismo truffaldino dell’8 per mille messo a punto da Giulio Tremonti (al tempo consigliere economico di Craxi) e da Cirino Pomicino, è normato con la legge 222 del 20/5/1985; esso, in pratica, dà alla chiesa cattolica – normalmente destinataria di circa il 39% delle scelte – la possibilità di arraffare oltre il 90% dell’8 per mille dell’Irpef dei contribuenti, grazie al fatto che le somme riguardanti le mancate scelte vengono riassegnate proporzionalmente alle preferenze di destinazione effettuate.
L’Italia è l’unico paese al mondo a dover sottostare ad un rapporto di subalternità con la chiesa cattolica; dopo le scelte politiche di Mussolini, bisognoso del consenso cattolico al suo regime, anche i comunisti, con Palmiro Togliatti, fecero lo stesso ragionamento il 22 dicembre 1947, quando votarono l’articolo 7 della costituzione, che confermava i fascistissimi Patti lateranensi.
 
È tempo che questa truffa cessi, è tempo di cancellare il concordato: è tempo che i cittadini possano decidere liberamente cosa fare dei loro soldi.
Noi anarchici non riconosciamo l’autorità dello Stato e della Chiesa, e purtuttavia lottiamo fermamente perché venga definitivamente abolito il concordato tra queste due entità parassitarie e oppressive, passo necessario verso una declericalizzazione della società e, pertanto, verso l’appropriazione di nuovi spazi politici di libertà.
Asportare il tumore concordatario dal corpo sociale vuol dire dare maggiori speranze di vita ad un popolo minato sin dall’infanzia dalla più atroce delle malattie: il tarlo dell’autorità.

Federazione Anarchica Siciliana

Fip. Febbraio 2011

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