Quando lo Stato si prepara ad assassinare

“Quando lo Stato si prepara ad assassinare, si fa chiamare patria” (F.Durrematt)

 

E’ incredibile…a neanche 24 ore dalla festa per l’Unità d’Italia (nella quale si può rintracciare un certo entusiasmo popolare, veicolato da una larvata protesta contro leghisti e neo-borbonici)…ecco che il veleno nazionalista risorge nella sua versione più orrida: l’orgoglio di essere un “popolo guerriero”…quello che ci ha portato al fascismo ed alla II° Guerra Mondiale, al fianco della Germania nazista.

Già nella serata del 17 marzo si “straparlava” del ruolo dell’Italia nel portare la democrazia in Libia e di ammantare da “intervento umanitario” le azioni di guerra che lì saranno scatenate…per le ragioni economiche legate al prezzo del petrolio!

Ma perché è così facile ammantare come “umanitario” un’azione dettata dagli interessi del sistema capitalistico “occidentale”? Tali ragioni, in sintesi, sono le seguenti. Il mondo di oggi è dominato dalla logica del capitalismo, che ha creato una situazione di squilibrio precedentemente sconosciuta nelle sue proporzioni. Enormi ricchezze da una parte, enormi povertà dall’altra. Individui sradicati dalle loro comunità, gruppi minacciati nella loro esistenza, logica del profitto portata a livelli di esasperazione. Minaccia ambientale, sociale, “impoverimento culturale”. Cosa resta se non rifugiarsi nel “mito” dell’identità, ovvero nell’“errore” di difendersi dagli “altri” proclamando l’esistenza di un noialtri diverso da un voialtri o da un quegli altri? Cosa resta se non trincerarsi dentro l’illusione di poter esistere indipendentemente dalla dimensione dell’alterità (che fa parte invece dell’esistenza di tutti), e nell’illusione della propria “identità a noi stessi”? È proprio questa ’“ossessione identitaria” che spinge ad attaccare “i diversi” ed ad accettare “acriticamente” un potere politico così scadente ed a sentirsi “rassicurati” dall’essere tutti irreggimentati in una sorta di “religione di Stato” che tende ad annullare persino i segni esteriori di altre religioni (vedi le recenti sentenze che affermano, addirittura, che il crocefisso…E’UN SIMBOLO LAICO!…proprio perché tende ad essere imposta a tutti i cittadini…annullando e nascondendo…le “alterità” (anche i cittadini NON cattolici DEVONO essere guidati da norme e leggi ispirati al cattolicesimo.

Tendere ad una vera democrazia, tale si possa che vedere negli altri popoli della gente “come noi” (indipendentemente dal sesso, dal ceto sociale, dalla religione prfessata, ecc…ecc…è sempre stato considerato…SOVVERSIVO.

Il socialista legalitario Andrea Costa nel 1885 in Parlamento aveva richiesto con forza il richiamo delle truppe dall’Africa e si era opposto con coraggio alle avventure coloniali del governo Depretis. Nel 1887, all’indomani del massacro di Dogali, egli rinnovò con coraggio la sua condanna del colonialismo, presentando un ordine del giorno in cui si affermava che “il prestigio militare e l’onore della bandiera sono i soliti pretesti con cui tutti i governi cercano di far passare le loro imprese criminali o pazze”. Rifiutando il voto alla richiesta del governo di un nuovo credito per inviare in Africa nuove truppe, Costa lanciava una parola d’ordine destinata a diventare celebre: “Per continuare le criminose pazzie africane noi non daremo né un uomo, né un soldo”. Fu denunciato, condannato e costretto ad un nuovo esilio in Francia. Poi venne la guerra di Libia: settembre 1911 – ottobre 1912 – La guerra di Libia segna il decollo imperialista dell’Italia, imperialismo “straccione”, ma pur sempre imperialismo! Fu detto anche imperialismo “della povera gente”, in grado comunque di inviare in Libia circa 100 mila soldati. Alla dichiarazione della guerra, il 29 settembre 1911, ci furono grandi manifestazioni di protesta che, in Romagna, ebbero carattere insurrezionale, con il blocco delle linea ferroviarie. Gli scontri durarono alcuni giorni e cessarono solo dopo violenti interventi militari. Quando il popolo non si divide su logiche inventare appositamente per meglio dominarlo (stupidi campanilismi o i “colori” di una squadra di calcio), appare evidente che la frattura tra le singole persone (tutti diversi…ma con gli stessi “bisogni” e “diritti naturali”) separa il “popolo” (nella sua “interezza”) ed i “padroni” (che detengono le leve del potere nelle loro mani). A questo punto, diventa chiaro che l’unica vera “guerra sociale” è quella tra servi (di qualunque nazione facciano parte) ed i “padroni” (che sono molto “internazionali”…vedi gente come Marchionne).

In questo clima, il 30 ottobre 1911, il soldato Augusto Masetti, muratore di San Giovanni in Persiceto (Bologna), nella caserma Cialdini di Bologna sparò, ferendolo, al colonnello Stoppa, che istigava i giovani in partenza per la Libia all’odio contro il popolo arabo. Forse, solo la paura di tali gesti potrà evitare la III° Guerra Mondiale.

E’ per evitare tale esito che citerò alcune frasi “antipatriottiche”…perché si possa pensare che siamo tutti…SENZA PATRIA…cioè tutti facenti parte della stessa “Patria”: IL MONDO INTERO…senza guerre…facendo vivere i più sommi Ideali umani: Libertà – Uguagliaza – Fratellanza

 

“Un uomo che si rispetti non ha patria” Émile M. Cioran

 

”Se Noè avesse avuto il dono di leggere il futuro sicuramente avrebbe affondato la sua barca”. Émile M. Cioran

 

”Il patriottismo è la virtù dei perversi” Oscar Wilde

 

”Il patriottismo è la volontà di uccidere ed essere uccisi per bazzecole.” Bertrand Russell

 

” Che cos’è mai il patriottismo, se non la vostra convinzione che un Paese è superiore a tutti gli altri per il semplice fatto che ci siete nati voi?” – George Bernard Shaw

 

”Il patriottismo è l’ultimo rifugio di un farabutto.” Samuel Johnson

 

….Per me “patriottismo” suona come il motto dei vigliacchi…

Il motto dei ragionevoli direi….Il patriottismo è solo un modo utilizzato dai potenti per annebbiare le menti del popolo e per distogliere l’attenzione dai problemi reali dell’essere umano e del mondo. E’ senz’altro più utile e conveniente per l’uomo sentirsi cittadino del mondo…

 

G.N.

 

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