NON VOTARE! NON DELEGARE!

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NON VOTARE

NON DELEGARE – AGIRE IN PRIMA PERSONA

 

Il 28 ottobre le pecore siciliane saranno chiamate alla tradizionale tosatura. Come avviene da molto tempo, in tante si sottrarranno al rito, sempre più convinte che il popolo non abbia bisogno di pastori, guardiani, macellai e commercianti di carne… umana.

Le elezioni sono soltanto l’espressione dell’arroganza di una casta di politicanti mai stanca di prosciugare risorse della collettività per i propri fini personali e delle lobbies che le mantengono; oppure l’occasione per nuovi arrivisti di accedere alle poltrone e ai posti di comando per ricavarne privilegi e servire al meglio i loro padroni e padrini.

La lotta politica, la contrapposizione di idee, fanno soltanto parte della farsa che si recita, e che chiamano democrazia.

La vita reale è quella di chi perde il lavoro, di chi si vede cancellare i diritti conquistati, di chi è costretto ad emigrare, di chi affonda nel gorgo della precarietà, di chi è costretto ad assoggettarsi al clientelismo più umiliante. La vita reale è la desertificazione dei posti di lavoro, il disastro ambientale, la militarizzazione del territorio (con il MUOStro di Niscemi che sovrasta il nostro futuro), lo spreco delle risorse organizzato e pianificato dall’alto, la decadenza delle infrastrutture. Tutto questo è il prodotto di anni di azione governativa di centro, di destra o di sinistra, in combutta con i colonialisti delle multinazionali, con la criminalità mafiosa, con i padroni americani.

Vecchi marpioni, nuovi furbetti della politica, più qualche verginello illuso e confuso, ci ripetono il ritornello che con queste elezioni, con il voto a uno di loro, le cose finalmente cambieranno.

Le cose invece cambieranno solo quando il popolo alzerà la testa e dirà basta; solo quando si tornerà alla consapevolezza che nulla ci è regalato e concesso dall’alto, ma tutto si conquista con le lotte, l’impegno in prima persona.

Chi ci chiede il voto è un avversario del cambiamento. Chi non vota, non solo comincia a voltare le spalle al marciume politicante, ma pone le basi perché siano le persone, sia il popolo l’unico soggetto del vero cambiamento.

Non votare è il primo passo. Il secondo è iniziare ad agire in maniera autorganizzata per affrontare e risolvere tutti i problemi che ci assillano, e che i partiti hanno acuìto e fatto incancrenire:

– la difesa dei posti di lavoro;

– l’affermazione del diritto ad un lavoro pulito, dignitoso, remunerato sufficientemente, utile alla società;

– il rilancio dell’agricoltura, liberandola dalle ipoteche consumistiche e industrialistiche;

– la rinascita dei servizi (istruzione, sanità, trasporti, ecc.) secondo le esigenze della popolazione;

– lo sviluppo di una cultura sganciata dalla spazzatura mass-mediatica, attenta alle radici, fortemente conflittuale con chi ci vuole massificati e rincoglioniti.

Il 28 ottobre non votiamo, riprendiamoci la nostra libertà, ricominciamo un percorso di autodeterminazione.

 

Federazione Anarchica Siciliana

fasiciliana.noblogs.org – ottobre 2012

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