4 Novembre

NO ALLE GUERRE

NO AGLI ESERCITI

NO ALLE BASI MILITARI

4 Novembre: Stato, governanti e apparati militari si festeggiano e tentano di dare un’immagine positiva delle forze armate, la cui storia ed essenza corrispondono invece agli ipocriti interessi dei signori dello sfruttamento e della guerra.

Oggi la nostra società è sempre più militarizzata, l’area del Mediterraneo è afflitta da decine di conflitti armati, e non c’è un continente che non subisca guerre, distruzione, miseria e morte.

In una realtà di esasperata crisi economica per le masse popolari, con il ducetto Renzi che taglia i fondi alla sanità, all’istruzione, a quel poco che resiste di stato sociale, mantenere ed incrementare le spese per il ministero degli armamenti e della guerra (con la NATO che ci chiede di quasi raddoppiare le spese militari, arrivando a 30 miliardi di euro l’anno) è un’offesa alla dignità ed all’intelligenza umana.

Il 4 Novembre festeggiano i generali, i produttori di armi, i guerrafondai, i reazionari di destra e di sinistra, che si apprestano a festeggiare anche la “Grande Ricorrenza” della prima guerra mondiale; ma noi cittadini-sudditi non abbiamo nulla di cui far festa, e i 36 milioni di vittime (16 milioni di morti, 20 milioni di invalidi e mutilati) della prima carneficina mondiale gridano ancora vendetta e giustizia contro re e tiranni, generali e capitalisti, che vollero quel conflitto per meglio assicurare e perpetuare il loro potere.

I disoccupati, i precari, i non occupati, le donne, i giovani, i pensionati, i senza reddito e tutti i lavoratori debbono ribellarsi a queste celebrazioni e alle offensive parate militari; debbono ripudiare le guerre e ogni forma di militarismo, promuovere ed appoggiare ogni azione tendente all’abolizione degli eserciti e degli armamenti, ostacolare la propaganda militarista.

Alla guerra bisogna opporsi con tutti i mezzi a nostra disposizione: con le mobilitazioni di massa, il non arruolamento nell’esercito, l’obiezione, la diserzione, il boicottaggio, il sabotaggio, il rifiuto di collaborare, la lotta per la distruzione delle basi militari.

Con il Muos a Niscemi, e con Sigonella, Trapani Birgi, Augusta e tante altre strutture di guerra USA e NATO, la nostra Isola è diventata una piattaforma di morte al servizio dell’imperialismo e delle sue azioni criminali. È ora che questo schifo cessi per sempre.

Noi ribadiamo il più netto ripudio di ogni forma di violenza gratuita, di sopraffazione e di prevaricazione, a partire dalle guerre e dagli eserciti – scuole di abbrutimento umano – e riteniamo un diritto degli individui e dei popoli oppressi fare ricorso alla resistenza attiva e all’insurrezione popolare per difendersi ed opporsi al cancro del militarismo.

CONTRO LE GUERRE DEGLI STATI E DEL CAPITALE

PER L’AUTOGESTIONE SOCIALE

Federazione

Anarchica

Siciliana

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