Comitato NO INQUINAMENTO SIRACUSA

Nelle ultime settimane si è costituito a Siracusa il “Comitato NO INQUINAMENTO” che intende lottare contro le nocività nel nostro territorio. Il comitato ha elaborato un documento che sintetizza il suo obiettivo ed il suo metodo d’intervento che è a disposizione di chiunque sia interessato ad entrare in contatto con noi; una prima iniziativa è stata tenuta sul territorio domenica 23 novembre con un presidio a Siracusa, in Largo XXV. Per contattarci scrivere su facebook.com/no inquinamento.
Di seguito pubblichiamo la carta d’intenti e il volantino.

 

Carta d’intenti del comitato NO INQUINAMENTO SIRACUSA

Il comitato no inquinamento Siracusa riunisce persone che vogliono mettere fine alle nocività della provincia siracusana, e che desiderano vivere in un ambiente salutare.

Il comitato è ad adesione individuale, fatto da persone di culture, estrazioni sociali e convinzioni politiche differenti, ma che si riconoscono nei valori imprescindibili della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà, dell’antifascismo, e dell’antirazzismo.

Il comitato si propone la diffusione sul territorio delle tematiche e delle realtà di lotta che rivendicano lavoro pulito e non precario. Sostiene inoltre tutte le iniziative volte, con la partecipazione dal basso, a combattere ogni forma di inquinamento e di distruzione dell’ambiente naturale, sia a livello locale che internazionale. Siamo contro questo modello di sviluppo economico, politico e sociale, e vogliamo costruire una rete con le realtà di lotta affini.

Il comitato solidarizza con la lotta del movimento “NO MUOS” a Niscemi, componente importante del percorso militante contro le devastazioni dei nostri territori e della nostra salute.

La provincia siracusana è stata devastata dallo sviluppo industriale, e oggi siamo una delle città più inquinate in Sicilia e in Italia, pur essendo un piccolo centro. È stato raso al suolo un intero paese, Marina di Melilli, la qualità dell’aria è molto bassa, con un’elevata presenza di metalli pesanti, siamo la seconda città italiana per polveri sottili, le falde sono basse e per questo c’è un alto valore di sali che rendono l’acqua non potabile, vi è una cementificazione selvaggia, la raccolta differenziata è quasi inesistente, molti pozzi sono contaminati, il depuratore cittadino è inadeguato alle necessità di Siracusa e per questo vi sono sversamenti a mare, c’è una vasta presenza di amianto, e abbiamo la minaccia delle trivellazioni sia a terra che a mare. Questi sono solo alcuni fenomeni inquinanti presenti nel siracusano.

Il pesante avvelenamento ha come gravi conseguenze un numero di patologie molto superiore alla media. Tumori, malformazioni e malattie che colpiscono diversi organi sono diventati la norma, in una terra sacrificata al dio denaro dalla classe padronale e dai loro complici politici.

Vogliamo una città a misura di esseri umani, e per raggiungere questo scopo ci sono una larga varietà di possibilità come le bonifiche, un programma di sviluppo economico deciso dai cittadini, la costruzione di più aree verdi, un piano urbano per la mobilità, iniziare la raccolta differenziata, e molto altro. L’unico limite è la nostra volontà.

Con le bonifiche della zona industriale si creerebbe lavoro pulito e qualificato per molti decenni, che andrebbe a sopperire al lavoro perso con la chiusura delle fabbriche petrolchimiche. Chiaramente a pagare per le bonifiche devono essere i privati che si sono arricchiti in tutti questi decenni sulle nostre vite.

È giunto il momento di dire basta a queste devastazioni, e di lottare per rendere la provincia siracusana un posto più sano. Tutelando l’ambiente, rispettando la fauna e la flora, per vivere agiatamente in armonia con il nostro pianeta.

 

 

 

Liberiamo Siracusa dalle nocività

Decenni di “sviluppo” industriale hanno devastato l’ambiente in cui viviamo. Le prime vittime di questa criminale situazione ambientale sono i cittadini che vivono nelle zone adiacenti, e gli operai che vi lavorano. Ma anche la fauna e la flora, visto che la zona compresa tra Siracusa ed Augusta, fino agli anni ’50, era un piccolo paradiso naturale simile a Vendicari.

Ci sono esempi di movimenti territoriali che si battono contro lo scempio ambientale e hanno ottenuto importanti risultati. A Niscemi un insieme eterogeneo di persone si è unito e ha portato avanti una lotta che è allo stesso tempo ambientalista e antiimperialista, facendo conoscere a tutto il mondo il grave pericolo che il MUOS ha, e continuerà ad avere, in relazione anche al bellissimo territorio della Sughereta (riserva naturale). A Taranto lo abbiamo visto per la questione dell’ILVA, dove gli industriali e i sindacati confederali erano contrari alla bonifica e alla messa in sicurezza degli impianti industriali. Ma con la straordinaria mobilitazione delle masse, in cui un ruolo fondamentale l’ha avuto il comitato cittadino “liberi e pensanti”, si sono ottenuti esiti straordinari in tema di salute e diritti.

Ci si imbatte in situazioni dove si cerca di contrapporre il diritto al lavoro con il diritto

alla salute, magari scatenando guerre tra poveri, e facendo leva sulla condizione di

bisogno per dirottare le lotte dei lavoratori su binari che si ritorcono contro i

lavoratori stessi.

Questa situazione è il prodotto del sostegno dato ai padroni ed ai loro profitti da tutte

le forze politiche, sia di destra che di centrosinistra, ma anche dalla collaborazione

realizzata dalle dirigenze sindacali, comprese quelle falsamente di sinistra, a Priolo

come in molte altre parti d’Italia.

Noi tutti conosciamo i pericoli derivanti dall’inquinamento della zona industriale di

Priolo, ma come ci dimostrano i movimenti sociali sopracitati (ma potremmo

indicarne molti di più) gli obiettivi si possono raggiungere solo con l’impegno

costante, il coinvolgimento della popolazione e l’azione diretta.

Siamo anticapitalisti perché rifiutiamo lo stato di cose presenti, in quanto sappiamo

benissimo nel capitalismo sfruttamento e l’inquinamento sono un binomio

imprescindibile. Siamo antifascisti perché contrastiamo gli autoritari e i populisti, che

usano la giusta lotta contro l’inquinamento della zona industriale per promuovere dei

movimenti di estrema destra, che in tempi di crisi economica sono in preoccupante

ascesa.

Noi del comitato “NO INQUINAMENTO” siamo ben lieti di accogliere qualsiasi

proposta concreta arrivi, sia per quanto riguarda il metodo che il merito delle nostre azioni.

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