Cronaca di un corteo

Il vecchio compagno intervenuto al microfono in Largo Mascione, durante la manifestazione NO MUOS dell’1 luglio, si rivolgeva ai suoi concittadini dicendogli: “guardate questi ragazzi, fanno tanti sacrifici per venire qui, noi dobbiamo unirci a loro, non dobbiamo stare a guardare; facciamogli un applauso per quello che fanno per noi”; proseguendo aggiungeva: “niscemesi, ogni giorno quando ci laviamo la faccia noi stiamo attenti a raccogliere l’acqua del rubinetto per poi poterla utilizzare per il gabinetto; come possiamo sopportare una situazione del genere?!”.
In queste frasi si racchiude il senso della manifestazione: cercare fortemente un contatto con la popolazione, attraverso un percorso lungo i quartieri principali, con interventi al microfono e relazione costante con la gente ai balconi o ai lati della strada e collegare i problemi della città alla lotta NO MUOS: una città ferita dall’ennesima umiliante mancanza d’acqua (quando scriviamo queste note è scoccato il 30° giorno), mentre l’ex sindaco la Rosa, un suo assessore, suoi collaboratori ed elementi della locale cosca mafiosa sono in carcere o ai domiciliari per voto di scambio alle elezioni del 2012.
Un corteo aperto da attivisti e simpatizzanti di Niscemi, seguiti dalla Comunità della Piazzetta e dai vari comitati intervenuti da tutta la Sicilia; 7/800 persone non sono un numero da grandi performances, ma rappresentano la tenacia e la volontà di rilancio che questa manifestazione condensava sin da quando si è voluta organizzarla, e soprattutto dimostrare a chi vive in questo territorio che la resistenza non ha scadenze dietro l’angolo, ma si pone come percorso lungo e articolato, ricco di obiettivi intermedi, fermo nell’obiettivo finale della liberazione del territorio dal MUOS dalle 46 antenne NRTF e dell’ostacolare le strategie dell’imperialismo guerrafondaio. Attorno a questi aspetti sono ruotati i tanti interventi in piazza, dove, oltre ad attivisti, sono intervenuti un compagno del Movimento dei Sem Terra e Massimo Coraddu, che continua il suo impegno scientifico sull’impatto elettromagnetico. Poche le delegazioni da fuori Sicilia (NO TAV Terzo Valico, gli Amici della Verde Vigna di Comiso, venuti da varie parti d’Italia, i compagni del movimento antimilitarista sardo), mentre una giornalista della radio nazionale tedesca ha seguito in diretta il corteo, realizzando molte interviste in vista dell’assegnazione del premio per la pace al Movimento NO MUOS, che avverrà ad Aachen il 1° settembre.
Oltre allo spiegamento di forze imponente da parte della polizia, va rilevata l’ordinanza del neo sindaco Conti, che ha proibito la vendita di alcolici e di bevande in lattina o vetro per 24 ore, un arco di tempo assurdo e ingiustificato se non con la volontà di penalizzare i baristi e i rivenditori niscemesi, mettendoli contro i manifestanti. L’esordio del neo sindaco non poteva essere più servizievole nei confronti di chi lo ha pressato in tal senso; tanto più che lo stesso dal palco, oltre a salutare i partecipanti, ha annunciato l’istituzione di una commissione NO MUOS per riprendere il discorso delle misurazioni dell’impatto elettromagnetico (e magari aprire un contenzioso sui risarcimenti a suo tempo promessi alla città di Niscemi), prontamente rimbrottato dagli interventi degli attivisti per queste posizioni conciliatorie ed aleatorie.
Con l’1 luglio, dopo la lunga distrazione del G7, la lotta NO MUOS torna ad essere centrale nell’agenda di quei movimenti che ci credono, e che affiancano i comitati NO MUOS; chi non si è fatto nemmeno vedere ha confermato il suo progressivo distacco da una lotta che non è addomesticabile o egemonizzabile né è riducibile a “territoriale”, date le sue caratteristiche e significati internazionali e internazionalisti. Tanto c’è da fare, sia su Niscemi, dove occorre rafforzare la presenza locale, sia sul piano generale, e questa estate offrirà altre occasioni, come il campeggio dal 4 al 6 al presidio NO MUOS, momento di riflessione e organizzazione necessario a consolidare questo movimento.

Pippo Gurrieri

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