Orge del Potere

Le classi dominanti non hanno nazione; al di là dei populismi, dei sovranismi, dei nazionalismi sono un’unica oscena cosa; aggrappate al potere e ai privilegi che ne derivano, drogate dall’esercizio del comando, accecate dall’autorità in cui si riconoscono, la loro filosofia di vita è la medesima in qualsiasi angolo del Mondo, la loro cultura è intrisa di disprezzo, narcisismo, e autoincensamento; la loro comune psicologia da dittatore viene opportunisticamente gestita a secondo delle circostanze storiche, politiche ed economiche dosando il bastone e la carota; ma il loro credo è reprimere e avversare qualsiasi tipo di opposizione reale, cioè che le combatta in maniera aliena dal loro modo d’essere, rappresentando per questo un vero pericolo.
Basta alzare lo sguardo sul piano internazionale per osservare come la lotta tra dominanti e dominati sia ovunque all’ordine del giorno: da Hong Kong alla Grecia, dalla Francia all’Italia l’orgia del potere viene affrontata giornalmente e si manifesta con tutta la sua violenza.
Il 26 agosto ad Atene, nel quartiere Exarchia a forte presenza anarchica, sono stati sgomberati dall’esercito e dalle Unità Speciali Antisommossa 4 squat, posti occupati dove vivevano immigrati e senza casa; il nuovo governo conservatore ha varato nuove leggi repressive e cancellato il diritto d’asilo dentro le università nel tentativo di sconfiggere il suo nemico principale: gli anarchici e quanti lottano dalla parte dei poveri; 3 arresti e 143 tra rifugiati e immigrati internati sono il risultato di un’operazione che lo Stato ellenico, prima con la sinistra di Tsipras, ora con la destra di Mitsotakis, pianificava da tempo per regolare i conti con un’opposizione non addomesticabile.
Il 6 agosto a Bologna la giunta di centro-sinistra ha sgomberato l’occupazione storica di XM24, 15 anni di vero laboratorio di autogestione, spazio aperto ad immigrati e abitanti del quartiere Bolognina, artisti e collettivi di ogni genere, fuori dal controllo di partiti e partitini sensibili alle legalizzazioni. La speculazione edilizia fonte di arricchimento per la borghesia emiliano-romagnola, non poteva tollerare che un’area della città sfuggisse al suo controllo e ai suoi appetiti. La resistenza tenace e creativa degli occupanti, e la grande solidarietà ricevuta ha costretto l’amministrazione comunale ad impegnarsi a concedere un altro spazio nel quartiere.
Proseguono invece gli sgomberi dei siti degradati occupati da migranti senza casa; il 29 agosto a Metaponto uno di questi, che fino a poco tempo fa dava rifugio a 500 persone, è stato chiuso dalle forze dell’ordine borghese e centinaia di persone sono state lasciate in mezzo alla strada.
Ma anche i movimenti di lotta tradizionali si trovano a dover affrontare una repressione sempre più agguerrita, incarognita dai decreti sicurezza varati dal governo Lega-5 Stelle (e rivendicati con orgoglio anche dopo la caduta del governo); in Val Susa a luglio, dopo le ultime iniziative NO TAV, sono stati emessi 28 fogli di via; molti sono stati bruciati il 10 agosto in pubblico e in segno di sfida. E anche a Niscemi, dopo la passeggiata notturna del 3 agosto di alcune decine di attivisti NO MUOS, affrontata con uno spiegamento di forze agguerrito ed aggressivo, sono arrivate alcune proposte di fogli di via e le prime denunce. E potremmo citare anche i Gilet Gialli in Francia, dopo mesi ancora in grado di impensierire l’establishment transalpino. I movimenti veramente offensivi, quelli non acquistabili e non conquistabili alle logiche del mercanteggiamento politico, rappresentano una minaccia per le classi dominanti, specie nel contesto disastrato in cui vivono milioni di persone per colpa delle politiche liberiste che negli ultimi decenni hanno mietuto vittime e coltivato rancori ancora, purtroppo, non del tutto emersi.
La paura è che possa riprodursi una situazione alla Hong Kong, dove la protesta massiccia della popolazione impegna il governo dal mese di giugno senza arretrare di un millimetro; e per quanto le motivazioni siano estremamente eterogenee, spesso conservatrici, la determinazione e le forme di lotta dimostrano un qualche cosa di incontrollabile e dalle potenzialità interessanti.
Come sempre, sono gli Stati, le borghesie, a mostrarci la via: più sgomberano, denunciano, arrestano, picchiano, più dimostrano che i loro avversari sono nel giusto. Siamo nel giusto.

Pippo Gurrieri

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