NO MUOS. Il coronavirus non ferma le ricerche petrolifere

In questi giorni un folto gruppo di dipendenti della Maurel & Prom, la multinazionale francese che si sta occupando dei rilievi sul territorio ibleo, nell’ambito del permesso di ricerca petrolifera “Fiume Tellaro”, è intervenuto in massa nel territorio di Montesano con uomini e mezzi per svolgere i rilievi su un’area individuata come particolarmente interessante per i suoi scopi.
Le attività di ricerca di petrolio e gas, quindi, non si fermano neanche davanti al coronavirus, anzi, a giudicare dalla composizione della squadra: tecnici, operai, interpreti, mezzi, strumenti e persino due bagni chimici, pare che alla Maurel & Prom non abbiano affatto intenzione di rinunciare ai loro propositi. Neanche davanti alla ferma posizione dell’Università di Catania, che ha rifiutato di collaborarvi in questa fase di particolare rischio per la salute delle persone.
Ricordiamo che la maggior parte dei comuni del Val di Noto ha fatto ricorso al TAR contro le autorizzazioni concesse dalla Regione, il che – al di la degli esiti controversi dei ricorsi – dimostra come la comunità della vasta area interessata, che ricade nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania, non ne voglia sentire di ricerche di combustibili fossili.
Ricordiamo soprattutto la coincidenza di un caso mortale di coronavirus, accaduto all’ospedale di Ragusa nella serata dell’8 aprile, di cui è stata vittima una signora 45enne proprio residente nella piccola frazione di Montesano, la cui famiglia è stata posta in quarantena, ma che ha destato viva preoccupazione nella piccola comunità del villaggio montano, che in questo momento si trova nell’occhio del ciclone per il rischio contagio.
L’intervento di alcune famiglie presso i vigili urbani di Modica ne ha provocato l’intervento, che ha convinto la squadra della Maurel & Prom ad abbandonare (per adesso), la sua attività.
Mentre denunciamo l’accaduto, non possiamo fare a meno di riflettere su una questione di cui si sta dibattendo in tutto il Mondo in questo momento: lo sviluppo capitalistico basato sull’energia fossile, il suo devastante impatto sull’ambiente, i suoi violenti metodi di addomesticazione della natura, le deforestazioni, l’agricoltura e gli allevamenti intensivi, sono all’origine della produzione di sempre nuovi e più pericolosi virus. Se riusciremo a superare questa pandemia, non ci salveremo dalle successive già in agguato se non interverremo per cambiare questo sistema produttore di disastri, malattie, povertà e diseguaglianze sociali.

Comitato di Base NO MUOS di Ragusa e Provincia
Movimento NO MUOS

10 Marzo 2020

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