NON CI SONO GUERRE GIUSTE!

Dopo un mese di tentennamenti, le forze occidentali hanno sferrato l’attacco alla Libia dichiarando di intervenire in difesa del popolo libico. La risoluzione 1973 delle Nazioni Unite serve da garanzia alle operazioni militari guidate per adesso da Stati UnitiFranciaGran BretagnaCanadaSpagnaDanimarcaItalia.
La guerra a Gheddafi viene fatta in un momento in cui il dittatore si trova in una posizione di forza. Nelle scorse settimane, mentre la rivolta popolare dilagava costringendo all’angolo Gheddafi, la diplomazia internazionale balbettava nel più assoluto imbarazzo nel vedere che il Colonnello di Tripoli – coccolato fino a ieri come valido partner economico dalle potenze occidentali (armi, petrolio, contrasto all’immigrazione) – perdeva terreno sotto i colpi di un’insurrezione senza capi.
E così, l’Onu ha aspettato che Gheddafi riconquistasse le città della Cirenaica spingendosi fino alle porte di Bengasi: in tal modo, nell’ipocrita retorica militarista in cui la guerra viene spacciata come “umanitaria”, il rischio che si verifichi un bagno di sangue per la popolazione civile è altissimo.
D’altra parte, l’interesse delle potenze occidentali è quello di mettere le mani sui rubinetti del petrolio, distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle problematiche generate dalla crisi economica e incrementare il volume di affari degli stati e del capitale speculando sulla sofferenza dei popoli.
In questa avventura scellerata in cui l’Italia recita il solito copione di paese a sovranità limitata, Trapani viene direttamente coinvolta con la base militare di Birgi, e tutta la Sicilia rischia di diventare un’immensa portaerei per fare la guerra.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare se la diplomazia internazionale fosse intervenuta subito, riconoscendo e legittimando il governo di transizione della Libia liberata.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare se le pressioni su Gheddafi fossero state esercitate nel suo momento di maggior debolezza, senza bisogno di sparare un colpo.
Ancora una volta, invece, gli Stati si armano per fare la guerra confermando di non voler gestire con intelligenza e lungimiranza i conflitti.

NEL RINNOVARE LA NOSTRA SOLIDARIETÀ AL POPOLO LIBICO IN LOTTA PER LA LIBERTÀ, CONDANNIAMO FERMAMENTE L’OPERAZIONE MILITARE ONU!

LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE PUO’ E DEVE SOSTENERE L’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI CHE IN LIBIA, EGITTO, TUNISIA, BAHREIN E YEMEN HANNO DIMOSTRATO CHE È POSSIBILE ORGANIZZARSI DAL BASSO CONTRO L’OPPRESSIONE!

CON LA GUERRA DEGLI STATI NON SI CONQUISTA LA LIBERTÀ, NON SI VINCONO LE RIVOLUZIONI, NON SI COSTRUISCE LA PACE!

Coordinamento per la Pace – Trapani

Questa voce è stata pubblicata in Articoli e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.