Noi siamo con

Gli antimilitaristi che in Sicilia, in Sardegna, in Toscana, in Friuli, a Torino e in ogni territorio soggetto a basi militari, fabbriche di morte, poligoni, si oppongono alla guerra, alla sua economia macchiata di sangue, alla sua distruzione dei territori, al suo sottrarre risorse per le questioni più urgenti per indirizzarle verso politiche imperialiste e colonialiste.
Siamo con le femministe e tutte le persone che si battono contro ogni tipo di violenza di genere rompendo gli steccati del settorialismo perché il nemico è non solo il patriarcato, ma alcuni dei suoi frutti come il fascismo, il razzismo, il capitalismo, il clericalismo.
Siamo con le attiviste e gli attivisti No Tav, sempre in prima fila per la difesa della dignità di una comunità e del suo territorio nonostante la montagna di anni di condanne, le decine di arrestati e costretti a provvedimenti restrittivi della loro libertà; nonostante l’occupazione e la distruzione dei loro presidi, prontamente riconquistati.
Siamo con le attiviste e gli attivisti di Ultima generazione e con tutta la militanza ambientalista radicale che non si lascia intimidire dalla repressione e dalla campagna di diffamazione imbastita dalle alte sfere governative e dalla stampa codina, continuando a porre, con l’azione diretta, all’attenzione di tutti la disastrosa china intrapresa dai cambiamenti climatici provocati da un sistema capitalista distruttore e famelico.
Siamo con la classe lavoratrice che, a partire dai trasporti e da tutte le realtà colpite dalla scure ristrutturativa del capitale, sopportano condizioni di lavoro e di sicurezza sempre peggiori e si vedono demolire ogni residua libertà di sciopero.
Siamo con chi lotta contro le grandi opere inutili e dannose, contro i progetti distruttivi dell’ambiente, contro le mafie della speculazione e del malaffare.
Siamo con le realtà associative che, da posizioni difficili, sfidano dal basso l’emarginazione, la discriminazione, il degrado, frutti avvelenati delle politiche speculative ed escludenti, costruendo e tessendo solidarietà, mutualismo e resistenza.
Siamo con la popolazione detenuta, costretta a condizioni di vita infami, e con i condannati a morte dell’ergastolo ostativo e del 41 bis, vittime di una vendetta di Stato anacronistica, interminabile, inaccettabile.
Siamo con gli immigrati trasformati in fuorilegge, in capri espiatori, in causa dei mali della nostra società e segregati in strutture semi carcerarie o della falsa accoglienza pronti ad essere rimpatriati, riconsegnati alle mafie libiche o comunque tenuti lontani dagli sguardi del perbenismo nostrano.
Siamo con i contadini che si ostinano a lottare contro i disastri climatici ricordandoci che la vita, la salute, il benessere sono fermamente ancorati alla difesa della biodiversità, alla lotta contro le multinazionali tossiche e contro la grande distribuzione organizzata.
Siamo con tutti coloro che si battono per la difesa dei beni comuni (acqua, trasporti, spazi, sanità, istruzione) sapendo come lo Stato, che si erge a loro tutore e padrone, sia in realtà il loro e nostro peggior nemico.
Siamo con i palestinesi di Gaza, Cisgiordania e della diaspora in lotta da 75 anni contro l’occupazione della loro terra, l’espulsione e il genocidio del loro popolo. E siamo a fianco degli israeliani contrari alle colonie, al governo sionista e fascista del loro paese. Per una convivenza pacifica e multiculturale, multietnica e multireligiosa di tutte le popolazioni della regione, in un futuro di autogoverno senza stato.
Siamo con il popolo curdo che resiste al regime imperialista turco e a tutti i regimi oppressivi in Siria, Iraq e Iran, che schiacciano la sua sete di libertà e autodeterminazione.
Siamo con i disertori e i disfattisti ucraini e russi che si oppongono alla guerra, agli arruolamenti, alle trame dei rispettivi oligarchi rischiando in prima persona a causa del loro rifiuto del patriottismo e del militarismo.
Siamo con tutte le donne e tutti gli uomini, con tutte le persone a prescindere dal genere di appartenenza, che ovunque nel mondo sono impegnati nella lotta per la sopravvivenza, per abbattere gli ostacoli alla loro conquista di diritti ed eguaglianza, per poter esprimere liberamente il loro modo d’essere e la loro personalità.

Noi siamo tutti loro; tutti loro sono noi.

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