Comunicato di costituzione ufficiale del Gruppo Anarchico Nisseno “Zolfo Nero”

Comunicato di costituzione ufficiale

del Gruppo Anarchico Nisseno “Zolfo Nero”

(l’Adunata dei Nisseni Libertari)

www.zolfonero.it

 

Ed è con irreprensibile animo libertario che stiamo costituendo ufficialmente a Caltanissetta il Gruppo Anarchico Nisseno “Zolfo Nero”, nato dall’impellente urgenza esistenziale e storica di diffondere, prima che sia troppo tardi, il pensiero e le pratiche anarchiche in questa NOSTRA città stremata dal tragico imborghesimento che si è ormai atrocemente radicato così tanto da rendere, quasi, impossibile una visione diversa del mondo.

L’Anarchia non vuol dire bombe ma uguaglianza nella Libertà”

L’Anarchia per noi è la massima realizzazione della libertà e dell’uguaglianza dove la solidarietà reciproca volontaria e cosciente aiuta a sviluppare completamente ogni individuo in tutti gli aspetti del suo essere. L’Anarchia ispira quei pensieri, sentimenti ed azioni basati sulla libertà e sull’autogestione orizzontale nel ripudio di quei verticismi gerarchici tipici dell’autoritarismo a cui ogni anarchico si rifiuta idealmente di sottostare. L’anarchismo si prefigge, radicalmente nelle sue più alte aspirazioni, la totale estinzione dello Stato tramite la fratellanza e il volontario mutuo appoggio tra liberi ed uguali nel profondo rispetto verso ogni individuo e verso la nostra madre natura.

Lo Stato è per noi quella struttura organizzativa che, servendosi della sua illusoria funzione di “mantenimento” dello sviluppo e dell’ordine sociale, tende a imporre e a istituzionalizzare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, imponendo tutte quelle strutture istituzionali da cui invece alla fine nascono tutti quei mali e disordini a cui è continuamente soggetto ogni popolo. Lo Stato, per sua imprescindibile e immodificabile natura e strutturazione, rappresenta e difende sempre solo ed esclusivamente l’interesse dei padroni.

Qualsiasi tipo di partito o lista inevitabilmente porta avanti scientificamente gli interessi dei soliti sfruttatori sugli sfruttati. Qualsiasi funzione istituzionale finisce così sempre con l’imporre agli individui un’organizzazione che proviene dall’esterno e dall’alto usando una coercizione violenta, autoritaria e persuasiva per poi addolcire il tutto (almeno nei paesi così detti “civili”) con l’ipocrita maschera della democrazia che illude le masse con finti valori (borghesi e classisti) di ordine e progresso sociale, perpetuando invece così subdolamente il solito sfruttamento.

La società per come è attualmente porta a maledire gli ultimi, i reietti e i diversi che non riescono a trovare quel minimo di finta agiatezza borghese (fatta di compromessi e annichilimento della coscienza). Su questa maledizione i potenti invece costruiscono il loro impero a scapito del vero ricco e libero sviluppo di ogni comunità e individuo.

Cosa vogliamo noi anarchici

Noi anarchici siamo vicini agli ultimi e riteniamo fondamentalmente che ogni azione debba sorgere dall’interiorità dell’individuo in maniera volontaria e non per avere un qualsiasi riconoscimento da qualche autorità o per contendersi dei ridicoli fogli di carta che saranno utili solo per contendersi un misero pezzo di pane. Riteniamo che per come vivono ora gli individui perdano la propria essenza in questi inutili meccanismi svilendo le proprie vere potenzialità in un clima di aspra competizione dove per vivere bisogna continuamente sottostare ai compromessi del padrone di turno e per andare avanti bisogna tristemente tarpare le ali del proprio vicino.

Noi invece vogliamo che l’individuo sia mosso da moti interiori coscienti e volontari ispirati dall’amore verso quello che fa e verso il prossimo. Non pensiamo sia di alcuna utilità sociale l’essere mossi sotto il mortifero influsso di autorità esterne lasciando motivare il proprio agire dalla paura, dalla competizione o da qualsiasi altro malessere a cui “l’elite degli oppressori” si guarda bene di porre finalmente rimedio alimentandone anzi il loro mantenimento.

Vogliamo fermamente che ogni azione sorga dal basso, senza intermediari e parlamenti, senza città capitali e caporalati locali di ogni sorta, nella libera, fraterna e solidale unione di regioni federali e indipendenti. Queste regioni possono benissimo essere autoregolate con forme di municipalismo libertario in cui il popolo (riunito in assemblee, comitati, cooperative e coordinamenti) senza gerarchie in fratellanza si autogestisce le proprie risorse, autogestendo in cooperativa solidarietà i mezzi di produzioni e i servizi, al fine di rendere tutta la comunità prospera e libera senza ne più schiavi ne padroni.

Crediamo che si possa non escludere e sfruttare più l’individuo, riscattandolo, nel rispetto di esso sin dalla tenera età, tramite i luminosi sistemi di pedagogia libertaria che i tanti grandi pensatori anarchici hanno scoperto. Questa forma di pedagogia ancora ora viene continuamente sviluppata e perfezionata e ancora ora purtroppo non trova spazio nelle attuali istituzioni scolastiche che insegnano solo a essere passivi, insegnando sistematicamente come farsi sfruttare per rendere i ricchi più ricchi e i poveri più poveri, dando una visione falsa della storia e facendo sorgere sentimenti di rispetto nei confronti di finti valori a danneggiare quasi irrimediabilmente la libera coscienza.

Fin ora, a scapito di tutti (sin nella famiglia e nella scuola prima e nella società poi) l’individuo viene sempre gravemente privato della sua dignità in un sistema che continuamente tende a fare atrofizzare ogni possibile potenzialità e ogni libero e sano slancio, creando così quei tanti gironi dei disadattati e degli esclusi, da cui poi sorgono tutti quei mali sociali che lo stato con tanto zelo ci illude (e s’illude) di potere sopprimere.

E così i carceri si affollano dei poveri disperati, in un clima crescente di suicidi e degrado, mentre i tanti padroni e i loro tanti lacchè (i veri grandi ladri e truffatori e i veri grandi assassini e violentatori) si incensano e s’ingrassano difesi dai loro mercenari istituzionalizzati ovvero “le forze dell’ordine” e “l’aguzzino esercito del sistema burocratico”.

Purtroppo troppi per paura di finire nei gironi degli ultimi e corrotti dalla cultura illusoria e ambiziosa del potere, scelgono di rinfoltire la schiera di questi mercenari che è come se tenessero in un continuo e tragico stato d’assedio ogni regione d’Italia e del mondo imponendo quel barbaro regime di subdola sopraffazione che blocca tutti quei cruciali sviluppi sociali. Ogni anarchico, e ogni uomo libero di questo ipocrita regime vuole l’incondizionata fine vivendo con sentimento di lutto ogni giorno vissuto in queste condizioni.

Il Gruppo Anarchico Nisseno “Zolfo Nero” a Caltanissetta

Questa nostra presenza nel territorio nisseno vuole adunare a se tutti quegli individui che vogliono abbracciare o che già conoscono il pensiero anarchico e che vogliono apportare un radicale cambiamento nel modo di vivere nella nostra provincia. Vogliamo contribuire al crearsi di un fermento culturale e politico che scardini le consolidate locali logiche borghesi, proponendo tutta una serie di iniziative popolari per creare una base che si riconosca nei valori antiautoritari libertari.

Vogliamo puntare sul risveglio della coscienza puntando a salvaguardare e ad accrescere quelle scintille di libertà e di autocoscienza che ancora resistono, risvegliando orgoglio e profonda indignazione. Queste scintille vanno protette dalla imperante confusione e ignoranza nel micidiale e diffuso imporsi di una coltura borghese che falsa la reale visione della realtà creando quel vuoto di ideali che ci spinge sempre di più nel baratro.

Vogliamo ricordare sia a noi stessi che alla cittadinanza di come gli sfruttatori sono potenti solo perché questo potere glielo diamo continuamente ogni giorno noi. Vogliamo ricordare a tutti le grandi responsabilità che abbiamo per ogni tipo di crisi che continuamente attraversiamo, ricordando a tutti che le soluzioni non possono essere trovate da qualcun altro continuando a delegare il potere alle istituzioni, ma possono essere trovate se si lavora sull’autocoscienza di ogni individuo, attivandosi ognuno in prima persona per mobilitarsi direttamente e senza mediazioni istituzionali alla risoluzione di ogni problema e alla gestione di ogni questione personale e collettiva.

Nella cooperativa e solidale unione cosciente sta la nostra forza e liberazione, nella passiva competizione incosciente e degradante invece si crea quella disunione con il quale tutti cediamo la nostra libera autodeterminazione alimentando così sia la casta dei politici che quella dei pupari del capitalismo insieme al loro variegato esercito di mercenari.

Vogliamo quindi offrire differenti modi di considerare il passato, il presente e il futuro, per rimediare ai gravi danni che le istituzioni scolastiche, i mass-media, e tutte quelle altre roccaforti del potere pubblico, privato e malavitoso infliggono giornalmente alle nostre coscienze. Vogliamo risvegliare in Caltanissetta aspirazioni e coscienza e vogliamo che ogni tensione sociale non sia più soffocata e strumentalizzata dalla vile politica istituzionale di qualsiasi colore invitando tutti a non delegare più il potere a qualsivoglia autorità riappropriandosi così dei veri colori propria vita.

Le prospettive in questa nostra Caltanissetta sono divenute solfuree e oscure. Assistiamo al teatro di un vuoto sociale dove i mali del capitalismo ormai si aggirano indisturbati per le nostre vie, facendo stragi di menti e di anime, come se dalle nostre zolfatare, tempo fa, avessimo lasciato aperte una delle porte dell’inferno facendo così uscire chissà quale demone che adesso la fa da padrone su questa nostra terra.

 

 

Zolfo nero

 

Perché questo nostro gruppo anarchico lo abbiamo chiamato Zolfo Nero? Perchè “Il nero rappresenta la negazione” come dice Emma Goldman “la negazione dell’idea di nazione che mette la razza umana contro se stessa e nega l’unità di tutta l’umanità. Il colore nero è il colore del sentimento di rabbia e indignazione nei confronti di tutti i crimini compiuti nel nome dell’appartenenza allo stato. È la rabbia e l’indignazione contro l’insulto all’intelligenza umana insito nelle pretese, ipocrisie e bassi sotterfugi dei governi.” E ancora la nostra Emma scrive riguardo all’uso del nero da parte degli anarchici nelle loro bandiere e nelle loro simbologie: “Così il colore nero è negazione, rabbia, indignazione, lutto, bellezza, speranza, è il nutrimento e il riparo per nuove forme di vita e di relazioni sulla e con la terra. La bandiera nera significa tutte queste cose. Noi siamo orgogliosi di portarla, addolorati di doverlo fare, e speriamo nel giorno nel quale questo simbolo non sarà più necessario.”

 

La nostra è una città dell’entroterra siciliano che ormai notoriamente primeggia per il suo ritrovarsi in fondo a innumerevoli graduatorie, nota tristemente da tempo per il suo essere tra le ultime città di una Italia che ormai è allo sbando e trova anche, ahinoi, il coraggio di festeggiare 150 anni di vergogne e di sfruttamento, quando nel frattempo stanno consegnando completamente la nostra autodeterminazione alle fameliche eminenze grigie del capitalismo europeista e mondiale.

Quali soluzioni stiamo offrendo?

Vogliamo diffondere e fare conoscere la bistrattata storia della nostra Sicilia e soprattutto far conoscere la bistrattata storia del movimento anarchico, di questo grandissimo ideale e dei suoi coraggiosi e grandi uomini di pensiero e di azione. Troppi purtroppo considerano l’Anarchia inattuale e inattuabile noi invece vogliamo proporre tutte le tematiche, le iniziative e le critiche che l’anarchismo ha sempre portato avanti, attualizzandole e contestualizzandole nel nostro territorio. Siamo qui per continuare questa tradizione e per creare e influenzare comitati, assemblee e coordinamenti affinché senza ne più servi ne padroni si impari ad autogestire, sempre di più con amore, in maniera cosciente solidale e volontaria TUTTE le questioni che riguardano la nostra comunità. Vogliamo riappropriarci di quel potere che continuamente viene ceduto a strutture che per loro indissolubile natura rappresentano solo ed esclusivamente quelle oscure oligarchie che continuano a succhiare da sempre il sangue dei popoli.

Ed è quindi in questo difficilissimo contesto che noi anarchici nisseni abbiamo scelto di esordire con candida disillusione, volendoci ergere, carichi di surreale speranza, in mezzo a queste oscene macerie partitocratiche di logiche trite e ritrite, di squallidi e pericolosi cerimoniali istituzionali. Vogliamo portare con sentito ardore il luminoso germe dell’Anarchia nel cuore e nelle menti degli individui sia nella nostra città e sia nella nostra amata e martoriata Sicilia, per così dare, in questi tempi bui, il nostro radicale contributo al mondo.

 

Vogliamo quindi ben dare con questo nostro primo ufficiale scritto il nostro saluto libertario a tutta la popolazione nissena e a tutte le realtà anarchiche già esistenti in Sicilia, in Italia e nel mondo chiudendo questo comunicato con uno scritto di Errico Malatesta:

I nostri propositi

( da «Umanità Nova», 27 febbraio 1920)

Noi siamo anarchici, anarchici nel senso proprio e generale della parola; vale a dire che vogliamo distruggere quell’ordinamento sociale in cui gli uomini, in lotta tra di loro, si sfruttano e si opprimono, o tendono a sfruttarsi e ad opprimersi, l’un l’altro, per arrivare alla costituzione di una nuova società in cui ciascuno, nella solidarietà e nell’amore con tutti gli altri uomini, trovi completa libertà, massima soddisfazione possibile dei propri bisogni e dei propri desideri, massimo sviluppo possibile delle sue facoltà intellettuali ed affettive.

Errico Malatesta

 

Ora e sempre viva l’Anarchia!!!

 

Comunicato firmato dal

 

 

www.zolfonero.it

 

 

Questa voce è stata pubblicata in Comunicati e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.